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Poggio Carlotta

Pieve di Coiano
Comune: 
Castelfiorentino
Anni di scavo: 
1986 - 1989

L’insediamento etrusco di Poggio Carlotta
 

Il ritrovamento di frammenti di incannicciato e di tegole piane aveva fatto capire che il sito era riferibile ad una situazione di abitato anche se la sequenza stratigrafica sembrava piuttosto essere il risultato di un deposito secondario, costituitosi a più riprese, di materiali provenienti da un sito non lontano. Quest’ultimo probabilmente doveva essere un insediamento caratterizzato da abitazioni con pareti in opus craticium, basamento in pietra e copertura in tegole piane.
Inoltre il rinvenimento di pietra arenaria arrossata dal fuoco, di scarti di lavorazione sia di ceramica che di tegole e soprattutto di alcuni frammenti di argilla concotta, poteva anche far pensare che nell’insediamento si producessero ceramica e laterizi.
L’area scavata può essere dunque interpretata come una zona adibita a discarica dove sono convogliati diversi tipi di reperti con una netta preponderanza della componente ceramica e una significativa presenza di resti di pasto.

La tipologia abitativa


Dallo scavo sono emersi alcuni frammenti di incannicciato, caratteristici grumi di argilla che presentano un lato liscio e sul retro impronte di canne. La presenza di questi frammenti riconducibili a materiale edilizio e di frammenti di tegole piane, aveva fatto pensare che il sito fosse riferibile ad una situazione di abitato. Quest’ultimo probabilmente doveva essere un insediamento caratterizzato da abitazioni con pareti in opus craticium, basamento in pietra e copertura in tegole piane.
Vitruvio (II, 8, 20) ci fornisce una descrizione molto precisa di quello che doveva essere l’opus craticium: pareti costruite con un telaio di legno e canne, rivestite di argilla e poi intonacate.
Dai ritrovamenti lo stesso modello abitativo, sembrerebbe proprio emergere anche a Poggio Carlotta.
Manca purtroppo, per il fatto che il deposito archeologico risulta essere in giacitura secondaria, una qualsiasi indicazione riferibile alla pianta delle abitazioni di Poggio Carlotta le quali avranno avuto molto verosimilmente almeno una fondazione o, nella migliore delle ipotesi, uno zoccolo in pietra. La notevole presenza di pietre trovate nell’area sembrerebbe testimoniare proprio questo fatto.
Alcuni frammenti inoltre ci permettono di conoscere quale fosse il tipo di pavimento di cui queste abitazioni dovevano essere fornite: un battuto di argilla e tufo misto a frammenti di laterizi.
Uno dei frammenti è ad angolo retto e quindi con ogni probabilità proviene proprio dall’angolo di una stanza.

La produzione ceramica


A Poggio Carlotta è stata rinvenuta una ingente quantità ci frammenti ceramici appartenenti a recipienti di vario tipo e destinati a vari utilizzi.
Dallo scavo proviene soprattutto ceramica acroma fine e grezza da mensa, da dispensa e da cucina e un numero inferiore di ceramica più “pregiata” da tavola. Di quest’ultima categoria sono presenti frammenti di bucchero, ceramica etrusca sovradipinta e ceramica a vernice nera.

Il bucchero

Degli scarsi frammenti di bucchero rinvenuti a Poggio Carlotta solo due sono attribuibili ad una forma determinata: la coppa. Comune è il colore nero più grigio in frattura, la superficie opaca, gli inclusi minuti e lucenti. Solo un frammento presenta una decorazione impressa a stampo; probabilmente si tratta di materiale pertinente ad un’unica produzione, attestato nel nostro scavo come materiale residuo.

La ceramica a vernice nera

Poco numerosi e di dimensioni ridotte sono i frammenti di ceramica etrusca a vernice nera rinvenuti a Poggio Carlotta pertinenti alle sole forme della coppa, della piccola olla e della kylix ansata (coppa con piede sottile, tazza ampia e poco profonda provvista di anse orizzontali). La produzione, probabilmente locale, è piuttosto scadente con errori di cottura che provocano viraggi del colore da nero a marrone rossastro.

Ceramica acroma fine

A Poggio Carlotta la ceramica acroma fine, è caratterizzata da un unico tipo di impasto di colore beige-rosato depurato con minuti inclusi micacei e calcarei probabilmente presenti naturalmente nell’argilla utilizzata.

Ceramica acroma d’impasto

A Poggio Carlotta numerosi sono i reperti rinvenuti in impasto con inclusi di colore biancastro e altri inclusi di varia qualità e granulometria: per il vasellame da mensa sono presenti, in questo tipo di impasto coppe, per quello da fuoco olle e coperchi e per la dispensa le pelves (grandi bacini a profilo concavo e fondo piano). Numerosi sono anche i frammenti di bordi di impasto grossolano appartenenti a grossi dolia per derrate.

Il dado

Il ritrovamento a Poggio Carlotta di un dado da gioco in terracotta appare piuttosto inusuale ma tenendo presente che nelle vicinanze dell’insediamento si producevano ceramiche e laterizi, questo materiale sembra piuttosto appropriato.